Carlo Fabrizio Parona nasce nel 1855 a Melegnano, tra Milano e Lodi.
Nel 1878 consegue la Laurea in Scienze Naturali all’Università di Pavia e nel 1889 vince la cattedra di Geologia all’Università di Torino. Ricoprirà questo incarico, insieme alla direzione del Museo di Geologia e Paleontologia, per quarant’anni dedicandosi sia all’insegnamento sia allo studio dei fossili spaziando dagli organismi unicellulari ai mammiferi. Gli studi di Parona conosciuti a livello internazionale sono quelli sulle Rudiste, molluschi bivalvi, cioè con la conchiglia composta da due parti, parenti delle cozze, in cui le valve si modificano profondamente.
A seconda del gruppo, una o entrambe le valve si trasformano in una sorta di cono più o meno ritorto o spiralato. In alcuni casi, una valva diventa conica e l’altra assume la forma di un coperchietto che può avere una specie di dente per l’attacco all’animale. Questi fossili molto delicati non possono essere isolati dalle rocce in cui sono contenuti e quindi per poterli studiare è necessario tagliare delle “fette” sottilissime, con una sega con una lama diamantata, che siano trasparenti cioè visibile al microscopio: la sezione sottile.
Parona introdusse proprio la tecnica per preparare sezioni orientate delle valve in modo tale che le strutture interne fossero visibili. La loro forma e le loro caratteristiche furono fondamentali per permetterne la classificazione.
Ancora oggi molte delle rocce e delle sezioni sottili si conservano nelle Collezioni del Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Torino oggi gestite dal Museo Regionale di Scienze Naturali.
Con la stessa tecnica delle sezioni sottili Parona studiò anche le rocce sedimentarie.
Nel 1930 all’età di 75 anni lasciò l’Università ma continuò i suoi studi.
Morì a Busto Arsizio nel 1939.