Nacque nel 1840 in provincia di Savona.
Studiò medicina a Torino, si specializzò in Ostetricia e lavorò come primario all’ospedale Mauriziano.
Nel 1866 fu nominato vice capo dell’Ufficio di Igiene di Torino che ai tempi era una sezione dell’Ufficio di Polizia.
Nel 1884 fu nominato medico capo dell’Ufficio e mantenne la carica fino alla morte avvenuta a causa di un malore mentre era al lavoro nel suo ufficio nel 1903, pochi giorni prima di compiere 63 anni.
Sotto la sua direzione in pochi anni diventò il primo moderno Ufficio di Igiene d’Italia, preso a modello da molte altre città italiane.
Ramello si dedicò in particolare alla cura delle malattie infettive ed è grazie a lui se venne istituito il Laboratorio sieroterapico e vaccinogeno e l’Istituto antirabbico nella città di Torino.
Attraverso le pagine de “La Gazzetta del Popolo” lanciò l’iniziativa di una raccolta fondi per costruire un ospedale specifico per la cura delle malattie infettive, per porre rimedio alle continue epidemie di tifo e colera che si avevano in città. Nel 1890 venne definito il progetto e il primo gennaio 1900 nell’ansa del fiume Dora venne inaugurato l’ospedale Amedeo di Savoia, ancora oggi attivo. Un ospedale moderno, realizzato a padiglioni, proprio per poter isolare al meglio i malati e impedire la diffusione del contagio.
In qualità di medico igienista Ramello fu anche un convinto sostenitore del movimento cremazionista torinese. Per sua volontà quando morì non si svolsero cerimonie, né religiose, né civili: la sua salma fu portata al Cimitero Monumentale di Torino dove, dopo l’ultimo saluto dei suoi cari, amici e colleghi ci fu la cremazione. Le sue ceneri sono conservate presso il Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale di Torino.
La città di Torino nel 1925 gli dedicò il ponte sulla Dora di corso Svizzera, proprio vicino all’ospedale per la cui costruzione si era tanto adoperato.
Candido Ramello viene descritto come un uomo iperattivo e sempre dedito al lavoro. Ha delle curiose abitudini, come quella di svegliarsi alle 3 del mattino e alle 5 fa un pasto molto abbondante che è anche l’unico della giornata. Alla sera poi beve un po’ di latte.