Nacque a Santiago del Cile nel 1862
Si laureò in medicina a Torino nel 1888 e dal 1890 iniziò a lavorare nel Laboratorio Batteriologico dell’Ufficio di Igiene di Torino. Fu inviato a Parigi all’Istituto Pasteur per un corso di perfezionamento sulle cure contro la rabbia e qualche anno dopo per studiare la preparazione del siero antidifterico. In pochi anni a Torino con l’introduzione dei sieri e dei vaccini e il miglioramento delle condizioni igieniche della città venne abbattuto il tasso di mortalità infantile dovuto alla difterite.
Istituto Pasteur a Parigi
In seguito a Roma frequentò, sotto la guida di Luigi Pagliani, un corso di perfezionamento in igiene presso la direzione generale della Sanità. Diventò direttore dell’Istituto Sieroterapico di Torino, uno dei primi nati in Italia. Nel 1904, in seguito alla morte del capo dell’Ufficio d’Igiene, Candido Ramello, ne occupò il ruolo fino al 1929 quando andò in pensione.
Palazzo municipale sede dell’Ufficio di Igiene
Con Giulio Bizzozero fondò la Società italiana di Igiene e durante la sua presidenza venne istituita la “Crociata contro la tubercolosi” una iniziativa che con i fondi raccolti da istituzioni e privati permise di creare due colonie profilattiche la Principessa Letizia, nel quartiere di Lucento, e la Davide Ottolenghi di Mongreno. Queste colonie ospitavano bambini dai 6 ai 12 anni che venivano allontanati dai familiari malati di tubercolosi per permettere loro di condurre una vita migliore continuando ad andare a scuola.
Il suo impegno fu notevole nella realizzazione dell’acquedotto municipale, nella fondazione della Scuola popolare d’Igiene, ospitata nell’attuale sede dell’Istituto Tecnico Avogadro di Corso san Maurizio, che dal 1908, offriva gratuitamente lezioni domenicali sui temi igienico-sanitari e nell’istituzione di un Preventorio antitubercolare, dove si visitavano i sospetti tubercolotici, si organizzava il loro ricovero in strutture idonee e si provvedeva a trovare dei sussidi per i familiari.
Istituto Tecnico Operaio ora sede dell’Istituto Avogadro
Fece parte anche della STAP, la Società Torinese per le Abitazioni Popolari.
Fu impegnato nella Società per la cremazione di Torino in ruoli direttivi.
Morì nel 1939, la sua salma fu cremata e le ceneri trasferite nella tomba di famiglia.